La talentuosa Chiara Tron debutta alla regia della commedia stra-ordinaria e futuribile “Non è una piscina in giardino” di Antonio Amoruso
Tra De Filippo e P.k. Dick, dal black humour di Amoruso una commedia teatrale che scardina schemi sociali e sorprende. Ne parla la giovane regista Chiara Tron.
- Una commedia che ha del surreale. Quanto è stato surreale adattarla e dirigerla?
Quando a luglio ho letto il testo di Antonio, devo ammettere che immagini e scambi di battute si sono palesati quasi immediatamente. C’è anche da dire però che,per quanto immediati, questi due aspetti sono stati in continua evoluzione per molto più di quanto mi aspettassi talvolta con tagli di scene già esistenti nella versione di luglio e talvolta con aggiunta di scene create ex novo nate durante il montaggio dell’opera. Questa commedia mi ha davvero presa a 360 gradi e mi ha dato modo di trovare spunti e idee anche in momenti inaspettati della giornata tanto la sento parte di me. A tal proposito una delle frasi più ripetute durante le prove è stata “non si capisce più la differenza tra finzione e realtà”. Questo per dire che il surreale della commedia è diventato la mia realtà e la mia quotidianità.
- Attrice e regista. Qual è la strada che stai percorrendo e che percorrerai in futuro?
Fino a quest’anno mi ero sempre considerata attrice e come tale mi sono formata. Vivendo sul palco però, e lavorando con persone capaci, ho avuto modo di assorbire davvero tanto e da ottobre ho avuto la possibilità di mettere in pratica quanto imparato negli anni precedenti. Con l’inizio del laboratorio di arti sceniche di Massimiliano Bruno ad esempio, sono stata chiamata a lavorare su più fronti come quelli della sceneggiatura e della regia in aggiunta al campo attoriale e questa “palestra” giornaliera mi ha aiutata tantissimo nella messa in scena di questa commedia in cui, se devo essere sincera, mi sono goduta di più la parte della regia …ho scoperto questo mondo nuovo che mi affascina molto. Per il futuro non mi voglio limitare con lo scegliere tra l’una e l’altra strada perché sono due percorsi che mi piacciono molto e che possono darmi tanto perciò non voglio privarmene.
- Tre parole per invitare tutti a teatro il 24 e 25 febbraio.
Se volete una bella parentesi allegra, divertente ma anche interessante nel vostro week end del 24 e 25 febbraio, sappiate che in “Non è una piscina in giardino” si ride, ci si affeziona, ci si commuove e ci si stupisce. Avete solo l’imbarazzo della scelta. Questa commedia sarà quello che ogni spettatore vorrà vederci… eccetto che una piscina in giardino!
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